Google ha annunciato un plugin di WordPress che consente agli editori di trarre vantaggio dalle relativamente nuove Web Story di Google. Web Stories è un modo per posizionarsi in cima alla ricerca di Google, alle immagini di Google, a Discover e all’app Google. Google Web Stories è una nuova tipologia di pagine AMP e viene considerato come contenuto da essere consumato in piccoli pezzi. Infatti ogni pagina di una Web Story contiene un massimo di 10 parole. La dimensione consigliata di una Web Story è tra le quattro e le 30 pagine. Gli editori possono monetizzare con link di affiliazione, Google Ad Manager e Google DV360 (Beta).

Le web stories sono pensate per essere utilizzate dagli utenti di dispositivi mobili che desiderano consumare contenuti a colpo d’occhio. Google descrive il consumatore tipico di questi contenuti come qualcuno che sia in metropolitana o stia pranzando. Ma quali sono i reali vantaggi?

A cosa servono le Web Stories e il plugin di Google

Gli editori stanno adottando il formato della storia Web perché può essere presentato in modo attraente per gli utenti mobile. Web Stories rappresenta un nuovo modo per ottenere una quantità significativa di traffico. Proprio per questo Google ha annunciato un plugin WordPress per aiutare gli editori a ottenere più traffico attraverso il formato Web Story. Il plugin WordPress e il programma Web Story sono entrambi in versione beta.

Una versione finale del plug-in WordPress per Web Story verrà rilasciata entro l’estate 2020. Nella versione corrente del plugin mancano l’animazione e il supporto per gli allegati alle pagine. La versione finale conterrà tutte le funzionalità e sarà più fluida della versione beta. L’essenza del concetto di Web Story è ciò che Google chiama contenuto appetibile. Si raccomanda che i video non durino più di 15 secondi e che debbano contenere i sottotitoli.

Google specifica che i video devono essere girati in modalità verticale, non in modalità orizzontale. In questo modo verranno visualizzati a schermo intero su un dispositivo mobile. Tutti i video devono avere didascalie in modo che un utente possa guardare il video e leggerlo insieme. La presunzione è che l’utente potrebbe non trovarsi in una situazione in cui è in grado di ascoltare un video, ad esempio in un luogo pubblico o in un luogo rumoroso in cui la sua attenzione è divisa. Google raccomanda che il testo abbia una dimensione minima di 24 caratteri e che ogni pagina non contenga più di 200 caratteri.

Il contenuto di forma estesa può essere reso disponibile come collegamento allegato. Questa è una buona funzionalità perché consente a un editore di intrufolare i propri contenuti all’attenzione degli spettatori tramite una Web Story e convertirli per leggere l’intero articolo se è abbastanza interessante per loro. Come detto il plugin è in beta e non ha tutte le funzionalità. Potrebbero esserci dei bug. Tuttavia, può essere utile creare un sito di gestione temporanea per acquisire familiarità con il plugin ed essere pronti quando sarà disponibile.