Google ha definito il concetto di micro moments. Si tratta dei momenti in cui gli utenti si rivolgono a un dispositivo per soddisfare un’esigenza o bisogno. In genere si possono riassumere questi desideri in quattro macrocategorie: voglio sapere, voglio fare, voglio andare, voglio comprare. In pratica l’utente chiede ai motori di ricerca di soddisfare le sue aspettative e avere una risposta immediata al micro-momento. L’esempio classico è il micro momento che nasce quando si vuole comprare qualcosa. Certo l’oggetto su Google e l’utente attende i risultati in linea con quanto cercato. Questo è precisamente il micro momento.
Cosa si fa con i micro momenti
Il concetto di micro momento ha rivoluzionato ovviamente il mondo del marketing. Ora si presta maggiore attenzione sulla capacità di catturare l’utente al momento giusto. Di trovare la chiave adatta per raccogliere il micro momento che nasce. Si possono così indirizzare gli utenti quando cercano una determinata attività. Per farlo si creano contenuti destinati a momenti ricchi di intenti. Questo contenuto dovrebbe offrire valore agli utenti, fornendo loro le informazioni di cui hanno bisogno. Investire su questo aspetto significa anche soddisfare le aspettative degli utenti. In pratica si forniscono le informazioni e le risorse di cui hanno bisogno per soddisfare il loro desiderio.
Le cinque W per rispondere ai micro moments
Per fare tutto ciò le aziende si focalizzano sulle cinque W del mercato: Who, What, Where, When e Why. Così facendo si capirà qual è il target di mercato, cosa cercano le persone e in quale modo, dove fanno determinate richieste, in quale momento della giornata, della settimana o dell’anno e perché hanno questa esigenza. Rispondendo alle quattro domande si può esplicitare il fatto Why. Perché sono sapendo chi, cosa, dove e quando, è possibile capire il “perché” che sta guidando un utente. Tutti questi dati aiuteranno le aziende a creare una vera e propria campagna di marketing che indirizzerà i risultati. Ovviamente come ogni tipo di attività andrà rivista, rivalutata e considerata a seconda delle dinamiche e dei cambiamenti ma rappresenterà comunque un’importante base di partenza. Solo così si riuscirà a rispondere alle domande di un utente e dargli un motivo per scegliere una determinata attività.